INCONTRO CON LA MINISTRA LUCIA AZZOLINA DEL 7 MAGGIO 2020

La nostra Associazione, il Coordinamento genitori Democratici nasce più di 40 anni  fa da una intuizione di Gianni Rodari ed ha costituito in tutti questi anni  un osservatorio attento ai mutamenti sociali e culturali che hanno accompagnato la famiglia o meglio le famiglie italiane, nei loro vecchi/nuovi bisogni .

Mai avremmo immaginato di dover affrontare una situazione come questa che sta vivendo la nostra Scuola ; una situazione che desta molta preoccupazione  per le conseguenze che sta determinando  sul piano della coesione sociale e del peggioramento delle condizioni di vita dell’infanzia.

Alcune funzioni basilari della scuola sono state messe a rischio: 1) l’inclusione – 2) la garanzia di contesti educativi adeguati alle diverse età 3) la qualità dell’istruzione 4) il diritto a una valutazione formativa.

Bisogna pensare  come colmare i dislivelli di partenza di bambini e famiglie aggravati dal lungo periodo di sospensione della scuola.

La Didattica a distanza, pur se necessaria nell’emergenza, non può essere un sostituto della didattica di prossimità; non è arrivata a tutti allo stesso modo, ha richiesto la forte presenza dei genitori, ha accentuato difficoltà di chi viveva già un disagio come i bambini/ragazzi con disabilità.

Ora è necessario individuare misure urgenti per la conclusione di questo anno scolastico, la riapertura del prossimo e la definizione di interventi per costruire nuove prospettive educative.

ALCUNE CONSIDERAZIONI E PROPOSTE

  • Per la chiusura dell’anno scolastico proponiamo di non utilizzare i voti numerici ma prevedere una valutazione, per la scuola primaria, espressa con una breve descrizione delle attività svolte e delle competenze acquisite per ciascuna area disciplinare o gruppi di discipline. Possiamo immaginare anche un momento fugace di congedo in presenza almeno per i bambini e ragazzi che hanno completato il rispettivo ciclo di studi?
  • Riteniamo condivisibile la scelta di svolgere l’esame di Stato con un colloquio in presenza: si riconosce un valore, anche simbolico, ad un passaggio importante e un giusto riconoscimento al titolo di studio conseguito.
  • Occorre far ritrovare ai bambini momenti di socializzazione e di didattica e ai genitori di riprendere le attività lavorative, di ricostruire quindi un welfare famigliare. Per questo pensiamo che durante l’estate, se le condizioni lo permetteranno, possono essere promosse alleanze pedagogiche sui territori, un Patto per l’educazione, coinvolgendo Enti locali, educatori, insegnanti, mondo associativo, terzo settore. Nelle scuole, negli spazi pubblici, parchi, giardini, strutture sportive, potranno essere svolte per i minori, fino agli 11

anni, attività di socializzazione, di educazione ambientale, di didattica, nel rispetto di protocolli e linee guida concordati con gli Enti locali coinvolti atti a garantire la qualità dei servizi erogati, la professionalità degli operatori impegnati, il rispetto delle regole sanitarie previste.

  • A settembre l’apertura della scuola dovrà essere garantita in presenza, immaginando che da subito vadano attivati misure ed investimenti per renderla possibile e non ricorrere a soluzioni miste, doppi turni o divisione delle classi tra presenza e DAD.  
  • Dal primo giorno di scuola va anche garantita la copertura di tutti i posti in organico e il potenziamento degli organici degli insegnanti, degli insegnanti di sostegno, degli ATA, e dei dirigenti scolastici.
  • Se si rendessero necessarie, come è probabile, misure di distanziamento a settembre, occorre ripensare agli spazi educativi in forma dilatata, sia in senso territoriale che temporale. Ciò implica un attivo coinvolgimento del territorio e delle comunità, per la riprogettazione degli ambiti urbani,  l’utilizzo di spazi diffusi, di strutture scolastiche e non disponibili nei territori come biblioteche, aule magne, luoghi di socialità.

             Si tratta di costruire reti, accese dalle scuole e sostenute dalle istituzioni, in particolare da Comuni, pensando anche ad alleanze educative sul territorio con associazioni di Volontariato e del terzo settore per l’attivazione di percorsi e progetti educativi anche in orario extra scolastico.

Una riflessione finale: tutte le misure restrittive dovute all’emergenza sanitaria hanno fatto pagare agli studenti prezzi altissimi; abbiamo da assolvere ad un compito riparatore nei loro confronti. La scuola non può pensare di restituire il credito formativo maturato attraverso una pedagogia del recupero “disciplinare”. Occorre allineare nuovamente gli apprendimenti per tutti con attività individualizzate, lavori per piccoli gruppi, al fine di raggiungere obiettivi comuni.

Non c’è nessun “programma da recuperare “ma nuove modalità da mettere in atto.

Infine, riteniamo importante che sia il Ministero ad indicare le linee guida per la gestione dell’emergenza e che, nell’ottica dell’informatizzazione delle scuole, avviata ma non attuata in modo omogeneo, adotti una piattaforma pubblica da gestire centralmente per garantire uniformità di utilizzo da parte delle scuole e  tutela dei dati sensibili dei minori otre a quelli degli insegnanti.

COORDINAMENTO GENITORI DEMOCRATICI NAZIONALE

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