16 OTTOBRE 2019 – INCONTRO DEL CGD (NELL’AMBITO DEL FONAGS) CON IL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE FIORAMONTI-

TESTO DEL CONTRIBUTO E DELLE PROPOSTE ESPOSTE

I 40 anni della nostra associazione – fondata da Gianni Rodari con la mission di sostenere l’idea di una genitorialità sociale come responsabilità diffusa degli adulti nei confronti delle giovani generazioni e della scuola pubblica laica ed inclusiva – ci permettono di parlare, da un osservatorio attento ed appassionato. dei mutamenti intercorsi nella scuola italiana e dei cambiamenti dei suoi attori: gli studenti. I docenti, Le famiglie.
Se una campagna mediatica unidirezionale ha in questi ultimi anni mirato a rilevare solo: – le criticità della scuola italiana,
– la fragilità dei docenti,
– la rottura di un patto implicito di fiducia tra i genitori e l’istituzione scuola fino agli episodi di violenza fisica contro i docenti o l’introduzione di sistemi di controllo per reprimere e prevenire gli abusi degli insegnanti sui minori, che poco hanno a che fare con i luoghi dell’educazione,
non possiamo però nasconderci i mali che affliggono il nostro sistema di istruzione.

I dati Ocse parlano chiaro rispetto alla quantificazione di una crescente povertà educativa, della dispersione scolastica, della scarsa preparazione dei nostri studenti.
Non siamo tra i nostalgici del bel tempo della scuola che fu: sappiamo che è un falso mito ed una scorciatoia per non affrontare i problemi.
Ascoltare anche la voce delle associazioni, confrontarsi è una prassi democratica che purtroppo nella passata legislatura nonostante il lavoro di questa direzione non è stata praticata ed in tal senso Le chiediamo un segnale di discontinuità.
Riteniamo che, mentre ci apprestiamo a celebrare l’anniversario della Convenzione sui diritti dell’infanzia, siano molte ed urgenti le questioni che le sottoponiamo.
Carenza di insegnanti, in particolare quelli di sostegno: abbiamo apprezzato il recente decreto che indice concorsi ordinari e straordinari che cerca di mettere mano all’annoso problema del precariato, ma le chiediamo se in un ideale conflitto tra diritto al lavoro e quello all’istruzione non debba essere prevalente quest’ultimo e quindi anche la qualità dell’insegnamento che le giovani generazioni riceveranno.
A fronte delle incresciose situazioni di discriminazione di bambine e bambini verificatesi in diverse località del paese lo scorso anno che hanno escluso da servizi educativi essenziali fasce di alunni in situazioni di povertà o le cui famiglie, prevalentemente straniere, erano comunque impossibilitate a produrre le documentazioni richieste da alcuni enti locali o, ancora, bambini cui è stato negato l’accesso a contesti educativi per l’infanzia nel comune di residenza a ragione della priorità riservata ai ‘nativi’ Le chiediamo un Atto di indirizzo che chiarisca il ruolo della scuola della Costituzione.
La recente legge sull’introduzione dell’Educazione Civica ( legge 92 -20 agosto 2019) fa esplicito riferimento al Patto di corresponsabilità.

Quale Patto?
Un gruppo di lavoro insediato presso questa Direzione e da essa diretto aveva lavorato sotto il dicastero della Ministra Fedeli elaborando un testo condiviso che registrava i necessari emendamenti resisi necessari a 10 anni dalla sua emanazione.
Testo smarrito forse nei meandri degli uffici legislativi, ma la sua perdita costituisce un vulnus all’impianto della stessa legge che fa riferimento ad un testo obsoleto ed inapplicabile.
Abbiamo apprezzato le sue dichiarazioni e dichiariamo la nostra disponibilità a fare di quest’anno di sperimentazione di questa disciplina come occasione per le scuole di lavorare su aspetti ambientali, valorizzando gli stimoli offerti dai Fridays for future sulla sostenibilità e la salvaguardia del pianeta.
Anticipando gli eventi che celebreranno il centenario della nascita di Gianni Rodari ci piace ricordare la sua definizione di passione che è quella che ci anima: “la capacità di resistenza e di rivolta; l’intransigenza nel rifiuto del fariseismo, la volontà di azione e di dedizione, il coraggio di ‘sognare in grande’, la coscienza del dovere che abbiamo di cambiare il mondo in meglio, senza accontentarci dei mediocri cambiamenti di scena che lasciano tutto come era prima, il coraggio di dire ‘no’ quand’è necessario, anche se dire ‘sì’ è più comodo, di non ‘fare come gli altri’ anche se per questo bisogna pagare un prezzo”.
Questo è ciò che riteniamo la scuola pubblica dovrebbe trasmettere: la scuola è e deve essere davvero luogo di “speranza” soprattutto per chi sembra predestinato alla minorità o all’emarginazione, luogo di opportunità e di scambio prolifico per tutti.
La scuola della Costituzione.
LA PRESIDENTE Angela Nava Mambretti

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